Immagino che spesso ti sarai chiesto come genitore se c’è un modo migliore rispetto ad un altro per comunicare con tuo figlio. Magari una tecnica che ti permetta di sentirti ascoltato e rispettato, o che ti consente di ottenere in fretta quello che vuoi da lui.

Non ci sono metodi efficaci in ogni situazione, non ci sono strategie che permettono di avere una comunicazione sempre efficace. Dipende sempre dalla relazione che sei riuscito a creare con lui. Se avrai seminato bene nel corso dei primi anni di vita, probabilmente, anche nella temuta fase adolescenziale, sarà più facile mantenere un dialogo aperto e un rapporto di fiducia.

Durante l’adolescenza i ragazzi sono guidati fondamentalmente da due bisogni ugualmente importanti e alle volte in conflitto: il desiderio di separarsi dai genitori e creare nuove interazioni sociali con i coetanei, e il bisogno di sicurezza e protezione.
Alle volte si comportano come se fossero loro stessi il centro dell’universo, altre vorrebbero sparire e diventare invisibili.
In questa fase il comportamento degli adolescenti è difficile da interpretare e rende gli adulti smarriti e dubbiosi su quale sia la strategia migliore da seguire.

Ciò che è sicuro, è il loro costante bisogno di sostegno e fiducia da parte dei genitori e degli adulti che li seguono. Anche quando non comunicano, o protestano, o ti pregano di stargli lontano, una parte di loro continua ad avere bisogno della tua vicinanza.
Quindi, per poter essere degli adulti utili agli adolescenti, bisogna prima di tutti saper accettare la loro continua alternanza tra richiesta di vicinanza e di separazione.

Qui di seguito mi permetto di darti alcuni suggerimenti che nella mia esperienza ho visto essere utile nella comunicazione con gli adolescenti:

Ascolta

Se sei curioso rispetto alla vita di tuo figlio, ti interessa sapere come sta, o com’è andata la sua giornata, tieni presente che porre domande dirette potrebbe risultare controproducente.
Spesso i ragazzi diventano insofferenti quando vengono rivolte loro domande dirette. Tendono a sentirsi sotto pressione.
Potrebbe essere più efficace rimanere in ascolto, rispondere ad un eventuale suo commento su qualcosa che è successo durante la giornata, oppure uno scambio di sguardo di intesa. Non servono per forza grandi dialoghi, ciò che fà la differenze è far passare la tua disponibilità e il tuo interesse.

Conferma i suoi sentimenti

Se percepisci che è triste, o sembra preoccupato, oppure arrabbiato per qualcosa che è successo, non cercare a tutti i costi di consolarlo. Alle volte questo viene fatto perchè fà paura avvicinarsi al dolore o alla sofferenza dell’altro, soprattutto se è qualcuno che amiamo. Minimizzare o cercare di risolvere a tutti i costi una situazione non lo farà sentire compreso.
Cerca di immaginare come possa sentirsi in quel momento e comunicagli la tua vicinanza. Una frase utile potrebbe essere “mi sembri triste, posso capire che questa cosa che ti è successa ti faccia stare male”, oppure “mamma mia, forse al tuo posto anche io sarei cosi arrabbiato”.

Mostra fiducia

Gli adolescenti vogliono essere presi sul serio, soprattutto dai loro genitori. Cerca dei modi per dimostrare che ti fidi di tuo figlio. Chiedigli un favore. Proponigli di fare qualcosa che richiede una certa responsabilità, o accetta di lasciarlo provare a fare una cosa nuova.In questo modo, dimostri che fai affidamento su di lui e che ti fidi.
Trasmettere a tuo figlio che hai fiducia in lui aumenterà la sua autostima e lo renderà più sicuro in quello che fà.

Non essere un dittatore

E’ giusto che siate voi genitori a stabilire quali sono le regole da seguire, ma rimani pronto a spiegargliele e condividerle con lui. Permettigli di discutere le regole con voi e di poterle modificare in base, anche, alle sue esigenze. Le regole devono avere senso per essere seguire. Accetta anche che possano essere infrante. Trasgredire le regole fa parte di uno dei comportamenti tipici dell’adolescenza, e, alle volte, può avere una funzione evolutiva.
Credo che la cosa importante sia rimanere coerenti, e capire quando alla violazione della regola sia giusto far corrispondere una conseguenza negativa.

Non smettere di dirgli bravo

Forse ti sembrerà superfluo lodare o congratularti con tuo figlio ormai adolescente per aver fatto qualcosa di buono. Solitamente è più comune lodare i bambini rispetto ai ragazzi. Invece, proprio perché nell’adolescenza spesso l’autostima va in crisi, c’è bisogno di gratificazioni positive.
Non dimenticarti di fargli presente quanto sia stato bravo a fare qualcosa, soprattutto se hai visto impegno in quello che ha fatto, al di là del risultato. Evita di paragonarlo agli altri, di metterlo a confronto con altri ragazzi.
Per ogni ragazzo è molto importante essere riconosciuto per ciò che è stato in grado di fare, secondo le proprie possibilità e inclinazioni.
Se l’hai portato alla partita di calcio, elogialo per come ha giocato senza fargli notare se un suo compagno è stato migliore di lui.

Fai le cose insieme a lui

Parlare non è l’unico modo per comunicare con lui. Puoi trovare attività da fare insieme che piacciono sia a te che a lui.
Non pretendere però di farlo diventare come te. Alcuni genitori tendono a desiderare che i propri figli diventino bravi quanto loro in quello sport o in quell’attività particolare. Niente di più sbagliato.
Il focus non è insegnargli qualcosa per farlo diventare bravo, ma condividere con lui il tuo tempo, stargli vicino, aiutarlo rispetto a quello che lui ti chiede.
Condividere esperienze insieme ti permette di aumentare l’intimità con lui e, quindi, di migliorare la comunicazione.

Condividete insieme i pasti

Mangiare è a tutti gli effetti una forma di socialità. Pensaci, quando vuoi vedere qualche amico, o vuoi organizzare un appuntamento galante, il cibo è la scusa perfetta.
Condividere il pranzo e la cena è un ottimo modo per creare delle routine quotidiane di condivisione e dialogo.
Puoi pensare di creare come regola famigliare quella di mangiare sempre tutti assieme.
Un altra regola importante dev’essere quella di non portare il cellulare a tavola. Non ci sono ragioni per dover utilizzare il telefono mentre si sta a tavola tutti insieme. Ricordati però che devi essere tu il primo a dare l’esempio. Se tu come genitori non riesci a separarti dal cellulare, non puoi pretendere che lo faccia anche tuo figlio.

Sii un buon osservatore

E’ normale in adolescenza che ci siano dei cambiamenti nei comportamenti di un ragazzo o una ragazza. Bisogna aspettarsi che in questa fase dello sviluppo nostro figlio non sarà più il bambino che conoscevamo, quindi dovrai imparare a guardarlo con nuovi occhi e accettarne i cambiamenti.
Tuttavia, è molto importante che fai attenzione ad eventuali segnali che possano indicare una crisi o una condizione di particolare malessere. Cambiamenti nel tono dell’umore, un’alterazione del ritmo sonno/veglia, un cambiamento nelle abitudini alimentari, una marcata chiusura a livello sociale. Questi e altri segni, possono essere dei campanelli d’allarme da non sottovalutare.
Mantieniti vigile e in ascolto verso tuo figlio. Fagli notare ciò che stai osservando senza diventare eccessivamente intrusivo o preoccupato. L’importante è che lui sappia che ci sei e sei disponibile ad aiutarlo.
Se i segnali d’allarme dovessero protrarsi nel tempo e diventare sempre più compromettenti rispetto al normale svolgimento della quotidianità, non esitare a rivolgerti ad un esperto.
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